di Massimiliano Bartocci
Un nuovo manifesto, dal titolo “Dal Bronx ai Parioli passando per il Comune di Fermo” campeggia per le vie cittadine con la richiesta di un Consiglio Comunale Aperto da tenersi nel quartiere Lido Tre Archi per rispondere ad alcune domande, che evidentemente fino ad oggi non hanno avuto riscontro:
Chi ha fatto il collaudo dello skate park?
Come il sistema di videosorveglianza viene utilizzato per prevenire e reprimere i reati?
In questi anni come è stata organizzata la polizia locale di Fermo?
Come e quanti milioni sono stati spesi fino ad oggi, dei quasi 9 milioni a disposizione?
Quanti e quali gare di appalto e forniture sono attualmente in corso?
Quante risorse sono già state spese per i servizi sociali nel quartiere Lido Tre Archi e perché in via preliminare non sono state coinvolte le famiglie dei residenti, le scuole e le associazioni del territorio?
Quanti soldi rimangono per il “progetto periferie”?
IL TRATTO CARATTERISTICO DELLA PROTESTA
I manifesti del Comitato Co.R.T.A. (Comitato Residenti Tre Archi) e dell’Associazione Confabitare, questa è la quinta affissione, sono diventati il tratto caratteristico della protesta che nasce dall’esasperazione dei residenti del quartiere Lido Tre Archi per una situazione di degrado che si trascina da anni.
Una modalità di protesta che non si era mai vista nella città di Fermo e che deve aver indispettito non poco gli amministratori pubblici generando tutta una serie di incomprensioni e di tensioni che non aiutano di certo a risolvere i problemi reali del quartiere.
Le parole del presidente del Comitato Co.R.T.A. Gabriele Voltattorni tradiscono il clima di contrapposizione che si è creato: “a partire da Lunedì 13 Settembre 2021 abbiamo pagato il diritto di affissione di 55 manifesti 70×100 nel territorio del comune di Fermo. La scelta di realizzare il manifesto nelle misure 70×100 aveva il significato di raggiungere e informare il maggior numero di cittadini fermani nei loro quartieri. Il comitato CO.R.T.A. e l’associazione Confabitare Fermo sentivano il dovere di informare la comunità fermana, di quanto sta accadendo nel nostro quartiere di Lido Tre Archi. In queste ultime 48 ore abbiamo potuto verificare che questo nostro intento è stato nuovamente ostacolato dalla società ICA di Fermo. Abbiamo accertato e documentato che nei quartieri più popolosi della città, Santa Petronilla e Santa Caterina, nella frazioni di Campiglione, Girola Val Tenna, Ete Caldarette, non un solo manifesto è stato affisso. I manifesti sono stati affissi in coppia riducendo a solo 12, i punti di affissione. Nello scegliere i 12 siti in cui affiggere i manifesti 70×100, la società ICA di Fermo si è ben guardata di inserire quelli dove i cittadini passeggiano, fanno acquisti, ricevono servizi pubblici e privati, vivono il loro quartiere. La quasi totalità dei 24 manifesti affissi si trovano lungo le principali vie di comunicazione veicolare o nascosti fra auto in sosta nei parcheggi più reconditi”
PRESENTATA UNA QUERELA
La società ICA di Fermo, che dal 28 ottobre 2016 svolge il servizio di pubbliche affissioni, si è trovata nel mezzo di questa “guerra” a suon di 70×100, tanto che, non sapendo cosa fare, avrebbe bloccato l’uscita del secondo manifesto dal titolo “sicurezza vo’ cercando” e che conteneva “una critica di natura politica sull’operato del Comune e sull’operato dell’assessore Torresi”.
Ne è scaturita una denuncia-querela, presentata da Confabitare, attualmente al vaglio della magistratura.
NESSUNA DOMANDA PUO’ RESTARE SENZA UNA RISPOSTA
Ma al di là delle singole responsabilità questa vicenda ha portato alla luce una problematica tipica delle istituzioni democratiche, vale a dire quella relativa alla partecipazione dei cittadini che non possono essere “considerati” una volta ogni cinque anni ed esclusivamente per la tornata elettorale, ma debbono essere coinvolti attraverso momenti di confronto e di partecipazione, in modo costante e diffuso.
IL CONSIGLIO COMUNALE APERTO
La proposta di un consiglio comunale aperto potrebbe essere l’inizio per avviare e progettare un nuovo modello di quartiere che deve necessariamente passare per la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.
Ogni altra soluzione rischia il fallimento come è successo in questi ultimi trenta anni.
REDAZIONE APERTA
Qualora la proposta del Consiglio Comunale Aperto non venisse accolta resterebbe comunque la problematica di trovare una forma alternativa di partecipazione e confronto.
Fermo News è disponibile, ad esempio, a dedicare una “puntata” di “redazione aperta” alle domande evidenziate nell’ultimo manifesto.
“Redazione aperta” ha infatti come obiettivo principale proprio quello di chiamare gli attori principali e gli esperti del settore a confrontarsi su questioni poste dai lettori. Gli incontri verranno trasmessi in diretta streaming, sia sulla piattaforma Facebook che Youtube, per consentire a tutti i cittadini di porre ulteriori domande e di ascoltare le risposte.