di Massimiliano Bartocci –
La spiaggia non è una puttana. Con questo slogan si è aperta, a Lido di Fermo, una partecipata manifestazione per denunciare il pericolo della devastazione di un’area naturalistica concessa dal Comune di Fermo al noto cantante Lorenzo Jovanotti per la realizzazione del suo spettacolo “Jova Beach Party” , che si terrà su questa spiaggia il 5 e 6 Agosto.
Una manifestazione spontanea di cittadini, organizzata attraverso il canale social Facebook, con il fine di evidenziare il paradosso della concessione da parte della Amministrazione Comunale dell’unico tratto di spiaggia, su 8,3 chilometri, che doveva essere salvaguardato e tutelato.
Il bipolarismo del Sindaco di Fermo
E’ stato proprio il Sindaco di Fermo, con ordinanza n. 27 del 12 Maggio 2022 a scrivere nero su bianco che questo tratto di spiaggia rivestiva una particolare importanza dal punto di vista naturalistico, facendo divieto
“fino al 20 luglio dell’anno 2022 di arrecare disturbo alla attività riproduttiva della specie Fratino (Charadrius Alexandrinus) mediante qualunque comportamento che possa compromettere o porre a rischio l’azione di cova, la schiusa delle uova, la buona e sicura crescita dei piccoli, sulla base delle disposizione di legge sopra richiamate.
Inoltre, sempre fino al predetto termine, è altresì vietato: tenere comportamenti che danneggino volontariamente o involontariamente il patrimonio vegetale; arrecare disturbo alla attività riproduttiva della specie Fratino (Charadrius Alexandrinus L.) mediante
- qualunque comportamento che possa compromettere o porre a rischio l’azione di cova, la schiusa delle uova, la buona e sicura crescita dei piccoli, sulla base delle disposizioni di legge sopra richiamate; introdurre cani o animali da affezione, anche al guinzaglio; attraversare l’area descritta con cavalli o altri animali domestici attraversare l’area con ciclomotori, motocicli o qualunque altro mezzo di locomozione a motore fatta eccezione per i mezzi di pulizia della spiaggia, autorizzati, con transito solo nella corsia appena ad est della duna;
- sorvolare l’area a quota inferiore a metri 500 con parapendii a motore o con qualsiasi altro velivolo, anche comandato a distanza (droni); approdare a riva con imbarcazioni a motore, anche spento; organizzare manifestazioni pubbliche o assembramenti di persone di qualunque genere su iniziativa pubblica o privata; danneggiare, calpestare o introdursi all’interno delle recinzioni disposte a difesa dei punti di nidificazione; utilizzare aquiloni e dispositivi simili; utilizzare dispositivi di amplificazione sonora di musica, di voce e, di ogni altra emissione acustica; asportare eventuali tronchi o rami di albero rimasti sulla battigia in seguito a mareggiate;
Nell’area C23 sopra richiamata, per tutto l’anno, è vietato:
- asportare, raccogliere, o danneggiare in qualunque modo, tranne che per scopi scientifici o gestionali dell’area supportati da relazione tecnica, ogni essenza vegetale esistente in loco. Per sopravvenute esigenze dell’Amministrazione, potranno essere effettuati interventi di pulizia dalla soc. Fermo Asite sotto la supervisione di esperti qualificati (ornitologi, botanici, geologi, ecc.) incaricati dall’Ente.
- E’ altresì fatto obbligo a chiunque rinvenga, nell’intera suddetta area, al di fuori delle recinzioni protettive, nidi di qualsivoglia specie animale, farne immediata segnalazione agli organi di polizia”.
Quindi un’area riconosciuta di interesse naturalistico tanto che non era permesso ne l’ingresso e nemmeno il sorvolo di un aquilone, con il divieto per tutto l’anno di “asportare, raccogliere, o danneggiare in qualunque modo ogni essenza vegetale esistente in loco” e di segnalare la presenza “di nidi di qualsivoglia specie animale”, ma che secondo il Sindaco non verrà “toccata” dall’ingresso di ruspe e mezzi pesanti e da oltre trentamila persone.
Un Ecosistema preso a “Calci”
Scegliere proprio quel tratto di spiaggia è anzi sembrato un deliberato affronto alla natura e all’ambiente e una presa per fondelli per tutte le associazioni ambientaliste del territorio, che come recitavano i cartelli si sono sentite prese a “Calci”, parafrasando appunto il nome del Sindaco Calcinaro.
Le tante scelte contro l’ambiente
“Quella del Jova Beach Party in un’area naturalistica è solo l’ultima” delle tante scelte che stanno caratterizzando l’amministrazione fermana in chiave anti ecologista.
Basti pensare alla distruzione di un altro tratto di spiaggia “protetto”, vale a dire l’area naturalistica di Marina Palmense, interessato dalla costruzione di una strada asfaltata per tutta la lunghezza dell’area e con l’illuminazione della pista ciclabile anche questa di recente realizzazione. Di fatto dell’area naturalistica resta poco o nulla.
Non meno significativo è l’ampliamento della discarica di S.Biagio per oltre UN MILIONE di metri cubi per accogliere i rifiuti provenienti da “fuori Comune”, e per la realizzazione di un biodigestore e di una industria per la trasformazione chimica del gas, che determineranno l’arrivo e il transito di centinaia autotreni carichi di rifiuti maleodoranti. Transiti che in altri parti, come ad esempio nella Valdaso, hanno generato la protesta e il ricorso di diversi Sindaci contrari alla localizzazione del biodigestore nel vicino Comune di Force.
Per ultima la scarsa volontà di reprimere i reati legati all’abbandono dei rifiuti per i quali esiste un evidente sottoutilizzo delle centinaia di telecamere fisse presenti sul territorio e delle “fototrappole” a disposizione che riescono a sanzionare poco o nulla.
La spiaggia non è una puttana
Ecco che il Jova BITCH Party è divenuto il momento per manifestare tutta la contrarietà per questo modo di amministrare.
Jova Beach che si è trasformato in Jova Bitch, giocando quindi sulla assonante parola Bitch che significa appunto “puttana”. Da qui lo slogan coniato “La spiaggia non è una puttana”.
Oltre a tanti singoli cittadini è stata notata la presenza di alcune organizzazioni fermane come il CSA Officina Trenino 21, il Csa Sisma, L’Ambasciata dei diritti Marche, il Comitato TAG Costa Mare, la Lipu Fermo e il Circolo Legambiente fermano “Terramare”.
Le spiagge necessarie per costruire un’ immagine commerciale
La spiaggia di Fermo è quindi servita per dare un immagine di “ambientalismo” ad uno spettacolo musicale che invece sembra preoccuparsi poco o nulla dell’ambiente.
Contrasto che risulta ancora più evidente se si pensa che intorno al Jova Beach Party decine di aziende stanno costruendo la loro immagine “green”.
Basti pensare all’iniziativa RI-PARTY-AMO “nata dalla collaborazione tra il Jova Beach Party, Intesa Sanpaolo e WWF Italia” con lo scopo di raccogliere fondi e coinvolgere oltre 10 mila volontari per la realizzazione di “24 grandi iniziative di mobilitazione e oltre 2.000 attività per la pulizia degli ambienti naturali, 6 grandi azioni di ripristino degli habitat”.
Quindi mentre nella realtà si distrugge un’area naturalistica dall’altro si cerca di attribuire un intento “ecologista” ad un evento che è prettamente commerciale.
Un contrasto con la realtà così evidente che ha portato i volontari del WWF di Fermo a deliberare “la chiusura e liquidazione della sezione locale di Fermo del WWF e precisamente della “O.A. WWF NATURA PICENA ODV”
La storia raccontata dal Tag Costa Mare
“Il 16 dicembre 2017 si costituisce a Porto San Giorgio (Fm) un Comitato tra le maggiori Associazioni di Protezione Ambientale di interesse nazionale, presenti nelle Marche, dal nome “Torri a Guardia della Costa e del Mare Adriatico“, più conosciuto con l’acronimo “TAG Costa Mare“. Si tratta di un coordinamento tra Italia Nostra, FIAB, Legambiente, LIPU, Mare Vivo, Marche Rifiuti Zero, Ornitologi Marchigiani, Slow Food, Società Operaia “Garibaldi” e WWF, oltre a tanti nominativi singoli di esperti e luminari, volto promuovere la istituzione di siti Natura 2000 costieri e marini lungo la costa marchigiana.
Il TAG Costa Mare elabora, con l’aiuto volontario degli esperti che aderiscono, vari progetti per la individuazione dei siti di maggiore interesse su differenti comuni. Alcuni dei progetti sono reperibili sul sito web della Legambiente Marche.
Il progetto per Fermo si chiama “Litorale Fermo 2020” e nel 2018 viene presentato in una Conferenza Stampa tenutasi a Fermo alla presenza di Sindaco ed Assessori competenti. L’entusiasmo per il progetto fu evidenziato anche nei giorni successivi con varie uscite sulla stampa.
Nei primi mesi del 2019 inizia a circolare la notizia che per un evento promosso dal cantante Jovanotti, che si sarebbe svolto sulle spiagge con temi in difesa dell’ambiente, e che il Comune di Fermo aveva espresso l’interesse ad ospitare l’evento. Il TAG Costa Mare si muove rapidamente per evitare che gli unici spazi liberi lungo la costa fossero interessati da un evento che si preannunciava assolutamente incompatibile con i progetti di tutela appena presentati.
Il Comune di Fermo, insieme alla Trident Music srl organizzatrice dell’evento, dopo aver fatto credere anche al WWF, che aveva scelto di supportare la manifestazione, che si sarebbe svolta in un luogo non delicato da un punto di vista naturalistico, delibera l’affidamento proprio dell’area di Casabianca per lo svolgimento dell’evento.
Il 21 luglio 2019 le ruspe entrano sulla spiaggia di Casabianca, Area di tutela del Fratino, dove era vietato, per ordinanza dello stesso Sindaco, persino il normale calpestio, e spianano completamente le dune embrionali presenti livellando il piano dell’arenile per la preparazione del concerto. Tutta la vegetazione dunale viene completamente distrutta e, il giorno del concerto più di 30mila persone si accalcano su quegli stessi spazi dove qualche giorno prima era interdetto l’accesso.
Nel 2020 il Comune di Fermo, resosi conto di quanto accaduto su quella spiaggia, affida ad un botanico l’incarico di avviare un restauro ambientale dell’area. Il tecnico incaricato, ricercatore dell’Università di Pisa, per poter ricreare l’ecosistema originario, che si potesse il più possibile avvicinare a quello che era andato distrutto, richiede al Comune di Fermo di avviare le pratiche per la traslocazione di piante, talee e semi di specie vegetazionali rare ancora presenti in alcune aree protette in Abruzzo e nelle Marche. Attraverso un complesso iter autorizzativo presso la Regione Marche e l’accordo con i gestori delle aree protette, Riserve Naturali e Biotopi Costieri, che hanno accettato di svolgere il ruolo di donatori di piante protette, si sono reperiti semi e talee di specie rare da traslocare.
Nel 2021, ottenuti tutti i pareri necessari, operai incaricati dal Comune di Fermo con l’aiuto prezioso di alcuni esperti delle stesse aree protette donatrici e delle associazioni ambientaliste locali, che a titolo personale hanno dato il loro apporto come volontari, si è avviata una importante opera di restauro ambientale che avrebbe consentito di sperare in una ripresa negli anni della vegetazione dunale scomparsa.
Nel 2022, anche grazie ai due anni di pandemia che ha comportato varie forme di lockdown, situazione che ha consentito anche una minore frequentazione dei luoghi in ripresa vegetazionale, i primi risultati si sono cominciati a vedere. Nel corso degli anni la spiaggia di Casabianca sarebbe potuta tornare ad essere quello che era prima della distruzione perpetrata dalla prima sciagurata edizione del JBP del 2019.
Ma come se nulla fosse accaduto, il Sindaco di Fermo annuncia che nel 2022 il Jova Beach Party tornerà a Fermo. E sin dall’inizio sembra proprio che la località scelta sia di nuovo la spiaggia di Casabianca.
Quella stessa area cioè destinata inizialmente a divenire sito Natura 2000, distrutta la prima volta dal Jova Beach Party del 2019 e poi oggetto di un importante opera di restauro ambientale-naturalistico.
Il 12 maggio 2022 il Sindaco del Comune di Fermo con Ordinanza n.27 rinnova la necessità di porre sotto massima tutela l’area di Casabianca perché sito di nidificazione del Fratino vietandone l’accesso a piedi e/o con qualunque mezzo e vietando l’accesso ai cani e ad ogni forma di potenziale disturbo fino al 20 luglio 2022.
Il 17 maggio 2022 il Comune di Fermo con la Delibera di Giunta n.164 approva lo svolgimento del Jova Beach Party presso la spiaggia di Casabianca al Lido di Fermo. La disposizione del palco, delle torri e del villaggio distruggeranno di nuovo l’area del Fratino di Casabianca. Le ruspe di nuovo, è previsto che entrino il 21 luglio 2022, il giorno dopo la chiusura della Ordinanza di protezione assoluta.
Il 26 luglio 2022, le ruspe sono di nuovo entrate sulla spiaggia di Casabianca distruggendo tutto il lavoro di restauro ambientale avviato e confermando che un evento come il Jova Beach Party è più importante di qualunque norma di tutela, programma di conservazione, progetto di valorizzazione naturalistica possibile.
Un evento privato che utilizza il suolo pubblico demaniale a fini commerciale gravando sul patrimonio naturale dell’area”