Anche Lega Ambiente, Lipu, Italia Nostra, Chi Mangia la Foglia, Slow Food e River Skiper lanciano un appello al Sindaco di Fermo affinché revochi la vendita della Casina delle Rose.
La Casina delle Rose “è senza dubbio uno degli storici simboli della città di Fermo, anche se di relativa recente costruzione.
“Generazioni di cittadini, ma molto di più i tanti studenti dell’ITI “Montani” che negli anni del dopoguerra affollavano la città, hanno vissuto momenti indimenticabili nelle tante feste a cui spesso venivano chiamati a partecipare“
Inaccettabile che finisca in mani private
Per questo suo valore storico-sociale è estremamente difficile accettare che un tale bene pubblico possa finire nelle mani di un privato per una gestione unicamente economica e personale, tanto più che il prezzo sarebbe notevolmente inferiore al suo valore economico considerando anche le varie agevolazioni attive oggi”.
Si apre così l’ennesimo appello per la revoca della vendita della Casina delle Rose.
Appelli che inspiegabilmente sembrano non “toccare” l’amministrazione comunale sempre più criticata per le sue scelte contro il “sentire” popolare e l’Associazionismo locale.
Il Coordinamento Ambientalista del Fermano si era già espresso nel 2017
Il Coordinamento Ambientalista del Fermano, nel merito, si era già espresso con un comunicato stampa del 08/05/2017 a seguito del Consiglio Comunale del 05/05/2017 che inseriva nell’elenco dei beni comunali alienabili la Casina delle Rose, invitando l’Amministrazione Comunale a soprassedere a tale decisione, sottolineando il valore storico, architettonico e paesaggistico dell’immobile oltre che di tutta l’intera area su cui insiste. Il Girfalco è il fiore all’occhiello dell’identità della città, della “forma della città”, come diceva Pier Paolo Pasolini. E’ un contesto delicatissimo dal punto di vista storico-artistico-ambientale e tutta l’area dovrebbe essere fruita solo a totale vantaggio della cittadinanza oltre che tutelata integralmente.
Un valore inestimabile
“Il valore dello spazio pubblico della Casina delle Rose e del Girfalco è inestimabile: lo riconobbero i cittadini fermani che oltre cinquecento anni fa respinsero al Nord la signoria sforzesca e demolirono la Rocca del Girfalco dando forma all’attuale utilizzo del Parco sulla sommità del colle Sabulo”.
“Nel mondo attuale scelte di portata così elevata e cosi impattanti sul vissuto cittadino non possono essere influenzate da meri interessi economici o, peggio, congiunturali come ad esempio il caro-prezzi che purtroppo affligge l’edilizia in questo difficile periodo”.
“Inoltre, dal punto di vista strettamente tecnico, il disegno architettonico della nuova Casina delle Rose comporterebbe aumenti di volume, scavi e modifiche paesaggistiche la cui compatibilità andrebbe verificata rispetto a tutti gli strumenti tecnici ed urbanistici nazionali, regionali e comunali emanati in data successiva all’approvazione”.
Un centro polifunzionale per tutto il Fermano
“La Casina delle Rose, potrebbe essere una considerevole opportunità per il comune di Fermo e anche per il Fermano tutto. Dopo la necessaria iniziale sistemazione dell’insieme della costruzione, dei suoi locali e delle sue camere, la struttura potrebbe diventare un centro polifunzionale contenente un “albergo e ristorante sociale” (vedi Albergo del Pallone a Bologna), un centro per l’organizzazione di congressi e scuole estive o di altra natura, come scuole per la formazione di amministratori pubblici, scuole di specializzazione in beni culturali, in logistica, in informatica, in musica e via dicendo e, perché no, scuole di formazione per giovani che intendono avviarsi alla vita politica”.
“Una struttura del genere non è molto diffusa in Italia, soprattutto nel Centro della nostra penisola e per Fermo potrebbe diventare un’eccellenza, tanto più che la città è raggiungibile facilmente sia da nord che da sud”.
“I corsisti verrebbero ospitati dalla stessa struttura; i corsi sarebbero continui e la loro gestione non ricadrebbe negli obblighi del nostro comune che però avrebbe il vantaggio di veder crescere le presenze in ambito cittadino con tutto quanto comporta in riferimento agli esercizi commerciali e la promozione del territorio, per quanto riguarda il turismo, giungerebbe a livelli mai fino ad oggi ottenuti”.
“Tutto ciò dovrebbe però essere organizzato nel rispetto della monumentalità del Girfalco, in particolare l’ingresso del Duomo e della Casina delle Rose dovrebbero essere tutelati nel modo più assoluto, proibendo il parcheggio indiscriminato e caotico che, in certi giorni, arriva fin davanti all’ingresso della Cattedrale e sul piazzale non asfaltato. Qualunque sia la manifestazione in programma il parcheggio non dovrebbe essere consentito perché svilisce un contesto storico-paesaggistico di rara bellezza”.
Una opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire
“Già molte volte è successo in passato ma questa volta non lasciamoci sfuggire un’altra opportunità”.
“L’uso pubblico della Casina delle Rose sarebbe un primo tassello su un’eccellenza di cui avremmo una sicura esclusiva”.
“Parlarne, confrontando le opinioni di amministratori, cittadini e associazioni ambientaliste non può che essere la forma migliore per una gestione opportuna di un bene di pregio inestimabile. La condivisione non può che aggiungere merito ad una città che ha necessità di mettersi in risalto per i suoi pregi e per i suoi indiscutibili valori”.