di Massimiliano Bartocci –
Una tornata elettorale dai risultati prevedibili che però ha riservato delle sorprese soprattutto per quanto riguarda la consistenza numerica dei “flussi” evidenziati dalle 37 sezioni della Città di Fermo.
Per i cinque stelle 5.156 voti in meno
Dall’analisi dei risultati elettorali della Camera dei Deputati balza subito all’occhio il dato relativo al Movimento Cinque Stelle che, rispetto alla scorsa competizione, perde 5.156 voti, passando dalle 7.500 preferenze alle attuali 2.344.
A parte questo dato eclatante non vi sono stati altri particolari movimenti di voti tra i blocchi che tradizionalmente si contendono la città, salvo quelli interni alle singole coalizioni.
Il Centro Sinistra conferma le preferenze
Il candidato del centro sinistra al collegio uninominale, Meri Marziali si è vista assegnare 4797 preferenze come era successo nel 2018 a Paolo Petrini (4820). All’interno di questa area pressoché identici sono stati i risultati di Alleanza Verdi – Sinistra italiana che ha eguagliato la performance del 2018 di LeU, cosi come identici sono stati i voti per +Europa. Perde invece 654 voti il Partito Democratico che con molta probabilità sono andati ad appannaggio della lista Calenda-Italia Viva.
Il centro destra guadagna 1400 voti
Ma anche la lista del centro destra in totale guadagna solo, si fa per dire, 1400 voti, con un netto incremento della lista di Fratelli d’Italia (+4297 voti) ottenuti a scapito della Lega (-2014) e Forza Italia (-874).
Ma anche le liste minori hanno sostanzialmente confermato le loro posizioni. La candidata di Unione Popolare, Diletta Parrino, ha ottenuto 48 preferenze in meno di quelle conseguite nella scorsa competizione elettorale al candidato Rossini Daniele di Potere al Popolo, così come il Partito Comunista che perde solo 5 voti, segno che da queste parti i voti sono una questione mai in discussione.
9000 cittadini fermani hanno deciso di non recarsi alle urne
Allora dove sono finiti i 5.156 voti del Movimento Cinque Stelle?
Oltre ai 1400 voti che sono andati a Fratelli d’Italia, altri mille sono finiti al mondo “antisistema” rappresentato da Italexit, Italia Sovrana e Popolare, Vita e Alternativa per l’Italia. Il restante calo del Movimento Cinque Stelle corrisponde esattamente all’incremento del “partito del non voto“.
Incremento che è stato di 2837 votanti, passando dai quasi 22.000 votanti del 2018 agli odierni 19.107.
Su 28.113 aventi diritto si sono recati alle urne solo 19.107 elettori (67,96%). I voti validi sono stati solamente 18.168 mentre 939 sono state le schede nulle e bianche.
Se ai cittadini che non si sono recati alle urne (9006) aggiungiamo le schede nulle e bianche (939) ci accorgiamo che il 35,37% non ritiene utile partecipare o non si riconosce in nessuna forza politica in campo.