Il gruppo consiliare della Lega Fermo ha convocato una conferenza stampa per denunciare la deriva politica in atto nel Comune di Fermo. I consiglieri Comunali Lorenzo Giacobbi, Gianluca Tulli e Luciano Romanella hanno concordemente ripercorso le vicende che hanno caratterizzato la vita politica del capoluogo in quest’ultimo periodo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la proposta di riqualificazione della Casina delle Rose presentata dalla Fondazione Italiani e tenuta nascosta da parte del Sindaco Paolo Calcinaro.
Una proposta tenuta nascosta a tutto il Consiglio Comunale
A detta dei consiglieri di minoranza la proposta in questione non solo non è passata in Consiglio Comunale ma è stata tenuta nascosta in un momento centrale come quello dell’approvazione del Dup (documento unico di programmazione) dove si è fatto espresso riferimento alla Casina delle Rose vista la presenza di inesattezze e il contenuto che indicava come obiettivo quello della ristrutturazione presente nella vecchia versione.
“Chiediamo ufficialmente la sospensione dell’asta”
Per il capogruppo Lorenzo Giacobbi “senza la notizia pubblicata dalla stampa i consiglieri comunali non sarebbero mai venuti a conoscenza di questa proposta. Chiediamo quindi ufficialmente al Sindaco e alla Giunta la sospensione della procedura di alienazione in attesa di meglio approfondire i termini della offerta effettuata dalla Fondazione Italiani”.
Identico modo di procedere già visto con l’area STEAT
Rincara la dose il consigliere Gianluca Tulli “sulla STEAT è avvenuta la stessa cosa. Nessun consigliere sapeva nulla e poi ci siamo trovati difronte ad un errore clamoroso. Siamo stati costretti a pagare una cifra eccessiva per mantenere la proprietà pubblica quando era sufficiente accettare subito l’offerta del demanio per un investimento minimo di 600 mila euro”
Sempre Tulli sottolinea le altalenanti decisioni del Sindaco in merito alla Casina delle Rose “nel primo mandato non era prevista la vendita, poi si è cambiata idea ma la vendita è andata deserta, per poi in campagna elettorale tornare a promettere la ristrutturazione del gioiello pubblico. Ma appena rieletto ha venduto la Casa del Custode e rimesso nuovamente in vendita la Casina delle Rose”.
La proposta della Fondazione Italiani, che i Consiglieri della Lega dichiarano di non conoscere, meritava comunque un approfondimento: “moralmente ed istituzionalmente la proposta doveva passare per il Consiglio Comunale. Se esiste una possibilità di mantenere la proprietà pubblica questa va approfondita e poi magari dare una risposta con cognizione di causa”.
Valutazione degli immobili senza un criterio
Sempre Tulli ha posto l’accento sul modo di vendere e di valutare gli immobili ripercorrendo la nota vicenda che ha portato di recente all’acquisizione nel patrimonio comunale di un locale commerciale di 215 mq, in una via periferica di Capodarco (Via Aleandri) per una valore dato dal dirigente del patrimonio di 415.000 euro, vale a dire circa 2000 euro al mq. Stessa cosa per la Casa del Custode messa in vendita con una base d’asta di 250.000 e poi acquistata a 332.000 euro. Prosegue Tulli “bisogna capire come vengono effettuate le stime. Sembra che quando il Comune vende lo fa a prezzi stracciati e quando acquista supervaluti gli immobili privati”
L’assenza della politica è una vera e propria calamità per il territorio
Ha chiuso la conferenza stampa il Consigliere Luciano Romanella “è logico che accadano queste cose” perché dietro a queste scelte non ci sono dei gruppi politici ma singole persone. Chi sono gruppi politici che sostengono la maggioranza? Non si sa. Quando si dice che è stata presa una decisione dalla Giunta, chi ha effettivamente contribuito alla decisione? La gente non comprende che siamo difronte ad una calamità. Una calamità politica che si aggiunge alle calamità naturali che si sono abbattute sul territorio. I consiglieri di maggioranza sembrano piuttosto dei sudditi mentre il ruolo del Consigliere Comunale dovrebbe essere altro: di conoscere, approfondire e contribuire alle scelte per il bene della collettività, mentre attualmente hanno un ruolo diverso. La STEAT e la Casina delle Rose sono entrambe la manifestazione di questa assenza della politica e purtroppo dovremmo rassegnarci a vedere altre di questi atteggiamenti. Fare il consigliere comunale in questo modo non ha senso.”