di Massimiliano Bartocci –
Il Consiglio Comunale di Fermo, nella seduta del 29 Novembre ha approvato tutta una serie di osservazioni alla variante urbanistica di Campiglione e Molini Girola che si vanno ad aggiungere a quelle “pensate” inizialmente dall’ufficio urbanistica.
“non chiamateli francobolli”
“Non chiamateli francobolli” si è subito precipitata a precisare l’Assessore con delega all’urbanistica Maria Antonietta Di Felice, già assessore ai servizi sociali nelle precedenti giunte del Sindaco Di Ruscio.
Il termine “francobolli” è circolato nell’emiciclo consiliare proprio perché sono state interessate aree esterne al perimetro della variante (una di queste ai confini del Comune di Monte Urano del tutto avulsa dal contesto) o perché poco motivate, tanto da far sobbalzare il consigliere Malvatani, che si è chiesto perché non concedere le stesse possibilità anche ai proprietari dei terreni confinanti con questi “francobolli”.
Delle 36 “osservazioni” pervenute, il Consiglio Comunale ha accolto, su suggerimento dell’ufficio urbanistica, quelle della Royal Group, una delle quali, adiacente al Fermo Forum, passata da zona agricola a zona di completamento B3 in quanto, ha spiegato la Di Felice, “sono zone che il piano regolatore considera agricole ma che da tanto tempo hanno perso questa funzione”. Accolte anche le richieste della FG Commerciale, ossia la società proprietaria del Centro Commerciale Oasi, che ha ottenuto la possibilità di ampliare la struttura nella parte anteriore fino al lato strada e di spostare il parcheggio in un terreno agricolo confinante, “li andiamo a consumare un po’ di suolo” ha glissato l’assessore. La Bag spa di Nero Giardini ha ottenuto la realizzazione di due nuove area progetto, ad ovest e est del terreno dell’ex “zuccherificio”, che passeranno a terziario e commerciale con spostamento del verde sportivo sulle sponde del fiume Tenna. Ma anche il vecchio mulino di proprietà della Sadam passerà da produttivo a residenziale.
Un paese di oltre 5000 abitanti si trasferirà a Campiglione?
Queste nuove “previsioni” si aggiungono così a quelle iniziali, come quelle stabilite per il centro produttivo ex Omsa che sarà interessato dalla possibilità di trasformare “liberamente”, in forma ibrida. Stessa sorte per l’Area circostante il nuovo Ospedale, la progetto 22, “un’area socio assistenziale ad iniziativa pubblica e quindi soggetta ad esproprio” che è stata “modificata in comparti autonomi ad iniziativa privata con destinazione ibrida” 60% terziario e 40% residenziale. A queste nuove possibilità si devono aggiungere quelle previste dalla conversione della ex Conceria Sacomar che passerà da produttivo a edilizia residenziale e commerciale.
Solo in quest’ultima zona sono previsti 185 nuovi appartamenti per una previsione di circa 550 nuovi abitanti che si dovrebbero aggiungere, secondo i progettisti, ai 2000 nuovi abitanti previsti per le ex aree artigianali di Campiglione, e considerando anche gli altri comparti si possono preventivare costruzione di nuove abitazioni per oltre 5.000 abitanti.
Francobolli che hanno stravolto lo studio Nomisma
Una serie di previsioni urbanistiche che hanno finito per rendere inutile il lavoro della società Nomisma di Bologna, costato la bellezza di 36.600 euro e utilizzato essenzialmente come una esosa “foglia di fico”.
Società Nomisma che aveva “segnalato” il forte calo demografico che doveva essere interpretato come l’esistenza di un surplus di offerta residenziale nella territorio fermano.
Ultimi in Italia
Diminuzione dei residenti che avrebbe dovuto far riflettere sul rischio di far nascere nuove abitazioni. Come ha confermato anche la recente l’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità di vita nelle 107 province italiane che, nel rilevare l’ennesimo crollo, dal 47° posto del 2015 al 73° del 2022, ha sottolineato un eclatante 101° posto per l’assorbimento del settore residenziale.
Siamo ultimi in Italia (101/107) ma a qualcuno deve esser sfuggito.