di Massimiliano Bartocci –
Si susseguono da tempo i post social del Sindaco di Fermo volti a screditare la testata giornalistica Fermo News
Le inchieste sono il vero obiettivo?
Se si considera che Fermo News è una delle poche testate che a livello locale realizza inchieste giornalistiche, che hanno riguardato e che possono riguardare anche l’attività del Comune di Fermo, è lecito chiedersi se questo comportamento sia dettato dalla necessità di nascondere più che di informare i propri cittadini.
E’ di pochi giorni fa la minaccia del Sindaco di Fermo, nemmeno tanto velata, secondo cui “le bugie hanno le gambe corte ma le diffamazioni hanno i processi lunghi” in relazione ad un post che raccontava la vendita di uno dei beni comunali di maggior pregio (la Casina delle Rose) e la contemporanea realizzazione di una struttura ricettiva all’interno di una ex conceria e che abbiamo ben descritto anche nell’articolo “il Comune vende la Casina delle Rose a Mauro Cardinali per due milioni e 190 mila euro e acquista una foresteria per 4 milioni”. Minaccia gratuita in quanto il post del Sindaco non fa che confermare la cifra necessaria per la realizzazione di questa struttura ricettiva in zona Molini Girola.
Minaccia che segue un altro post nella sua pagina “personale” in cui farebbe intendere che coloro che hanno compiuto un’attività giornalistica e di approfondimento sarebbero dei “lanciatori di fango”
Ma addirittura, in relazione all’articolo IN ARRIVO 17 MILIONI DI EURO PER IL BIODIGESTORE. FESTEGGIA L’ASITE, UN PO’ MENO LA CITTA’, con cui vengono descritte le dimensioni e gli effetti sulla città di questa industria insalubre di prima classe (tenuti nascosti alla cittadinanza), si arriva a dileggio rievocando una vicenda riguardante l’editore “rimosso dal consiglio da una sentenza del Tar” ben conosciuta dal Sindaco in quanto ha visto coinvolti anche personaggi della sua stessa lista elettorale e che hanno riguardato errori compiuti nella compilazione dei verbali per i quali il Comune di Fermo è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Ma ovviamente l’obiettivo non era informare ma denigrare.
I danni economici ad un organo di stampa
Ma la prova che questi comportamenti siano diretti ad arrecare un danno, anche economico, ad un organo di stampa, vi è la condotta tenuta in occasione di un recente fatto di cronaca.
L’articolo di Fermo News dal titolo “Una signora residente a Lido Tre Archi viene azzannata dai cani e perde un braccio e una gamba” e con il sottotitolo “E’ successo nella serata del 21 Gennaio a Ripatransone, in una casa di campagna” è stata l’ennesima occasione per attaccare il nostro giornale. Scrive il Sindaco Paolo Calcinaro “Ancora questo sito, Fermo News di Bartocci, che cerca di confondere i lettori per disseminare rabbia o insicurezza: ditemi voi se dal titolo capite che il fatto in verità è accaduto in altra provincia, addirittura a Ripatransone? Ditemi voi che senso ha dire “residente a tre archi” se non per credere che un incidente, peraltro domestico, così brutto fosse accaduto dentro Tre Archi. Oramai Ve lo dico… fate attenzione a chi cerca di cambiarvi le carte in tavola con titolo incompleto o fuorviante”.
Vittima e carnefice residenti nella stessa palazzina
Tuttavia il fatto principale era, secondo il nostro avviso, oltre il fatto che la vittima fosse una cittadina fermana anche il problema che i cani che l’hanno ridotta in fin di vita fossero in possesso di un tunisino residente nella stessa palazzina della malcapitata signora, la ormai famosa R2 di Via Walter Tobagi di Lido Tre Archi e che con molta probabilità i cani fossero gli stessi che hanno aggredito pochi giorni fa, in due diverse occasioni, gli abitanti del quartiere.
Nell’attesa di verificare la veridicità di queste informazioni giunte in redazione abbiamo preferito porre l’accento esclusivamente sulla residenza della vittima.
Mentre tutta Italia parlava di Lido Tre Archi, Fermo News doveva tacere
Di ben altro tenore invece sono stati gli articoli del Corriere Adriatico dove nella edizione di San Benedetto del Tronto si può leggere: “Gli stessi molossi che negli ultimi quindici giorni sempre a Lido Tre Archi, secondo alcuni, avevano già aggredito altre tre persone” o in quella del Resto del Carlino di Ascoli-Fermo dove nel sottotitolo espressamente si afferma “due rottweiler di un boss della droga di Lido Tre Archi” e dove si parla solo di Lido Tre Archi.
In alcune edizioni compare Lido Tre Archi nel titolo e l’indicazione nel sottotitolo del luogo in cui è avvenuta l’aggressione proprio con la stessa modalità adottata da Fermo News.
Anche nella pagina facebook nazionale “noi poliziotti per sempre” si afferma che “gli stessi molossi che negli ultimi quindici giorni sempre a Lido Tre Archi, secondo alcuni, avevano già aggredito altre tre persone… l’ultimo atto della terribile escalation si è consumato nella notte tra sabato e domenica a Ripatransone. Qui, in una casa di campagna, i due grossi cani avevano seguito i loro proprietari per una domenica che doveva essere tranquilla. Stavolta a pagarne il prezzo una malcapitata cinquantenne, una donna che occasionalmente fa le pulizia al servizio della famiglia.”
Difronte ad una tragedia l’unico problema per il Sindaco è stato il titolo del nostro giornale
Ora mentre in tutta Italia si stava parlando di Lido Tre Archi e della gravità della situazione legata alle continue aggressioni da parte di questi cani, l’unico problema per il Sindaco di Fermo era Fermo News reo di non aver nascosto la verità che andava minimizzata, e che avrebbe dovuto parlare di un semplice “incidente domestico” avvenuto fuori dal Comune di Fermo.
Desta invece preoccupazione proprio questo tentativo del primo cittadino di minimizzare se non nascondere la situazione di Lido Tre Archi.
L’istigazione dei cittadini
Nessuna parola del Sindaco rispetto ai riferimenti ben più duri di tutte le altre testate giornalistiche a dimostrazione che il suo obiettivo è solo quello i denigrare Fermo New, tanto più grave in quanto proveniente da un organo istituzionale che può indurre il cittadino in errore per di più attraverso un mezzo social normalmente utilizzato anche per dare comunicazioni ufficiali.
Ma la gravità del comportamento del Sindaco sta anche nell’aver istigato e condizionato i cittadini come si evince facilmente da questi esempi:
L’amministratore della pagina Facebook “Fermo social e rassegna stampa” Paolo Bartolomei ha subito mostrato la subalternità della sua pagina “non mi ero reso conto del titolo ingannevole e fuorviante, adesso ho tolto l’articolo dal gruppo”, e ancora “qualche volta fa inchieste meritevoli di attenzione, altre volte passa il segno … per restare in tema diciamo che va tenuto anche lui al … guinzaglio” oppure quella di Francesca Chica Guarnieri “no devi togliere l’articolo perchè, comunque si fa riferimento a lido tre archi che non c’entra nulla con il fatto di cronaca” e così via.
La camera dell’eco
Comportamento di per se sconcertante perché diretto a danneggiare un organo di stampa ma ancor più grave perché intenzionalmente premeditato attraverso l’utilizzo di impostazioni Facebook che impediscono ai diretti interessati di rettificare o di commentare generando quel fenomeno che viene definito come “la camera dell’eco” e che rappresenta uno degli aspetti patologici della politica attuale.
Meccanismo che in genere si nota tra gli adolescenti che non vogliono far vedere al coetaneo antipatico il proprio profilo ma che di certo non dovrebbero riguardare il profilo ufficiale di un organo istituzionale.
Riportiamo qualche commento di dissenso, in attesa della probabile “espulsione”, come quello di Eugenio “Fammi capire, in un dramma incredibile come questo, dove una persona di Lido Tre Archi perde un braccio e una gamba a causa di due cani che terrorizzano Lido Tre Archi nemmeno un mese fa, cani i cui proprietari vivono a Lido Tre Archi e di cui un comitati di cittadini si è fortemente lamentato più volte, il problema per te è che in un titolo, tra l’altro formalmente corretto, non venga indicato il luogo della tragedia, che oltretutto è indicato nel sottotitolo? La vergogna non sai nemmeno dov’è. Questo è il risultato del mix esplosivo tra egocentrismo e vittimismo. Ma qui manca anche il rispetto minimo verso una donna e la tragedia che ha subito. Perché non torni ad affacciarti alla finestra e non rimani li?”
oppure quello di Giacomo “A dire il vero non è la sola testata che ha messo Fermo nel titolo. Poi però Paolo te la sei presa solo con un giornale, locale. Accusi i giornalisti di strumentalizzare una notizia mentre la strumentalizzazione la stai facendo tu citando solo, tra diversi a livello nazionale, il titolo equivoco di chi vuoi colpire. E i commenti da curva di molti fermani che leggo qui fanno rabbrividire quasi come un rotweiller di un gangester”
o quello ironico di Alessandro “non scrivere tre archi se no sei fuorviante, scrivi località turistica del nord fermano, anzi appena più a Sud di Porto Sant’Elpidio”
in fine quello di Daniele “non mi interessa se il titolo è corretto o meno. Mi interessa e mi preoccupa che il sindaco della citta in cui vivo bacchetti pubblicamente un giornale, un sito web, un qualsiasi organo di stampa, come pure l’opposizione (che, ahimè non c’è!) per un articolo non di suo gradimento!
Ma quanti saranno i cittadini che non possono più commentare i post del primo cittadino per essersi macchiati del delitto di lesa maestà?