“Non sono trascorse neppure settantadue ore perché Lido tre Archi tornasse quello di prima del blitz in grande stile delle forze dell’ordine. Dai ringraziamenti e dalle emozioni…. alla beffa!
Si apre con queste parole il lungo comunicato stampa congiunto della Associazione Confabitare e del Comitato dei Residenti di Lido Tre ARchi (Co.R.T.A.) che si apre con la denuncia del rilascio dei cani sequestrati (avvenuto con sentenza il giorno dopo l’operazione. Due cani sono ancora in carico al Servizio Sanitario Veterinario dell’ AST4 in seguito a due ordinanze del Sindaco di Fermo – ndr) nell’operazione interforze di pochi giorni fa e la nuova abusiva occupazione di un appartamento.
Di nuovo occupato abusivamente l’appartamento della scala C
“Si appunto alla beffa, in mattinata è stato prontamente rioccupato un immobile al primo piano della scala “C” del condominio R2……. da soggetti dediti ad attività criminali e sono ricomparsi anche i cani.
Lo stato d’animo dei residenti è di totale scoramento, aggravato dal fatto che per poter intervenire e mettere fine a questa triste storia la Questura vuole, giustamente la denuncia del proprietario dell’immobile.
Una trafile burocratica che avvantaggia solo e soltanto i malviventi e come abbiamo avuto modo di dire in un precedente comunicato la malapianta a Tre Archi non è stata neppure scalfita“.
I Residenti non si danno per vinti
Tanto che i residenti con il sostegno delle associazioni progettano iniziative idonee ad attrarre in maniera permanente l’attenzione sul quartiere.
“A leggere i commenti sui giornali di oggi c’è da rimanere alquanto basiti, tra chi trasuda emozione, chi chiede collaborazione e chi infine come sempre in una commedia senza fine rilancia la solita storia delle opere pubbliche, uniche e sole salvifiche per il quartiere“
L’intervento interforze un primo passo
“Questo primo passo segna senza dubbio una discontinuità con il passato, ma la nostra memoria e la nostra coerenza ci impongono alcune precisazioni:
- Nessun provvedimento è stato assunto per verificare la legittimità delle decine di domiciliazioni di pregiudicati presso immobili del quartiere in barba alle disposizioni di legge; E’ tutto legittimo? Non vengono lesi i diritti dei cittadini residenti con la violazione di precise norme di legge?
- Nessuna verifica è stata effettuata sulle operazioni di rilascio delle residenze e sui requisiti dei soggetti destinatari di questi provvedimenti;
- Nessuna attività di controllo è stata portata avanti su alcune amministrazioni condominiali e sullo stato di degrado degli immobili amministrati;
- Nessuna verifica sulle attività predatorie degli immobili da parte di “presunti” investitori e sui loro segnalatori;
- La criminalità micro e macro è rappresentata davvero solo dai tunisini spacciatori? O il quartiere nasconde altro?
Le attività messe in campo con il blitz non intaccano il tessuto criminale che trova manovalanza facile nel quartiere e quanti oggi si emozionano per l’evento sono gli stessi che hanno varato un controllo di vicinato da operetta, atipico rispetto al resto del Paese e anche dei comuni dell’ interland. Perché? Cosa non bisogna segnalare?
Chi ha creato questo stato di cose?
“Chi vuole tutto questo? Chi ha impedito fino ad oggi il ripristino delle regole? Chi ha consentito di domiciliare a Tre Archi decine e decine di malavitosi in detenzione presso gli stessi condomini?“
“Chi oggi chiede collaborazione dimentica che già quattro anni addietro fu sottoscritto dal comitato dei residenti, da Confabitare in rappresentanza dei proprietari di immobili e da S.o.S utenti un memorandum sulla sicurezza presto gettato alle ortiche dal sindaco, che oggi rivendica le opere pubbliche come mantra per la riqualificazione del quartiere. Intanto deve correre a riparare la copertura del campetto squarciata dal vento, qualcuno accenderà un faro sulle spese? Qualcuno dimentica le decine di denunce pubbliche sulla stampa, sui manifesti del costante degrado del quartiere, le sollecitazioni rivolte a tutti, dal prefetto, al Capo di gabinetto del Ministro, al Ministro dell’Interno e financo al dott. Gabrielli al coordinamento dei servizi di sicurezza presso Palazzo Chigi durante il governo Draghi……. Si forse c’è ancora una entità alla quale non ci siano rivolti……, non disperate abbiamo in serbo effetti speciali per i prossimi mesi!“
Soppresso il vigile di quartiere
Che dire poi del comandante dei vigili emozionato anche lui, obiettore di coscienza, ma non si è mai chiesto perché a tre Archi non è stato possibile organizzare un autentico presidio con un vigile del quartiere, che peraltro un tempo c’era ed è stato soppresso. Qualcuno ha il coraggio di spiegarlo ai cittadini?
A cosa servono decine di telecamere?
“A cosa sono servite decine di telecamere che non video sorvegliano quanto accade e nelle immagini non sono mai presenti i fatti eclatanti, che ogni giorno caratterizzano la “malavita” del quartiere?”
Necessario un presidio fisso delle forze di polizia
Oggi più che è evidente la necessità di un presidio fisso delle forze dell’ordine di fronte alla sfida prepotente allo Stato di diritto, alla proprietà private, una dimostrazione di arroganza, indifferenza e insofferenza verso ogni regola. In cosa potrebbe sfociare ulteriormente? Se non nel predominio delle bande sul quartiere con la conseguenza della fuga dei residenti, la caduta verticale del prezzo degli immobili facile preda della criminalità, che ne farebbe il suo regno.
“Una città diversa è possibile”
Troppa retorica e frasi di circostanza da parte di soggetti che avrebbero bel altro da dire e fare. Noi non indietreggiamo né ci faremo intimidire dal cannoneggiamento interessato del sindaco…….. sui social e sulla stampa amica. Una città diversa è possibile!