di Massimiliano Bartocci –
In questi giorni è tornato alla ribalta il problema dell’abbandono dei rifiuti e del controllo del territorio della città di Fermo.
A sollevare la questione è stato il Comitato Co.R.T.A, creato dai residenti del quartiere di Lido Tre Archi, che a firma del suo presidente Gabriele Voltattorni ha fatto pervenire alla stampa varie osservazioni e fotografie attestanti lo stato di abbandono di alcune zone pubbliche e la presenza di rifiuti speciali, da alcuni mesi, lungo la Via Tobagi: “Il mancato controllo del territorio da parte della polizia municipale viene maggiormente evidenziato dalla presenza di rifiuti speciali da mesi abbandonati lungo la via pubblica, senza che sia effettuata alcun tipo di segnalazione e d’ intervento per il regolare smaltimento”.
Con puntualità cronometrica è arrivato la risposta del Comune di Fermo che conferma la situazione “Nonostante sulla raccolta differenziata stia proseguendo l’azione virtuosa dei cittadini nel seguire regole e modalità di conferimento dei rifiuti secondo le indicazioni della Fermo Asite, la partecipata del Comune di Fermo che cura il servizio, si registrano ancora abbandoni indiscriminati di rifiuti in zone periferiche della città”.
Ciarrocchi: “servizio di pulizia e rimozione più veloce delle segnalazioni”
È intervenuto anche l’assessore all’ambiente Alessandro Ciarrocchi a difesa della partecipata: “Molto spesso il loro servizio di pulizia e rimozione è addirittura più veloce delle segnalazioni che ci arrivano a dimostrazione di un lavoro quotidiano e accurato sull’ambiente. Non sempre si riesce ad individuare i responsabili ma il nostro compito deve essere principalmente quello di educare a comportamenti civili”.
Anche se “educare a comportamenti civili” può essere uno dei compiti dell’amministrazione, bisogna ricordare che buona parte di questi comportamenti hanno anche risvolti penali che andrebbero contrastati diversamente. Senza un’opera di repressione è veramente difficile pensare in un cambiamento di rotta.
Un argomento che dovrebbe essere trattato più strettamente dalla Polizia Municipale che ha tra i suoi compiti anche quello della repressione dei reati ambientali.
Torresi: “La nostra attenzione in tema di abbandoni è massima”
Infatti su questo aspetto è intervenuto anche l’assessore Mauro Torresi, che si è presentato come assessore alla Polizia Municipale: “Un grazie alla Polizia Locale che oltre all’ordinaria attività quotidiana vigila anche sull’ambiente. La nostra attenzione in tema di abbandoni è massima e pertanto queste condotte incivili e ingiustificabili non possono restare impunite. Il messaggio è che riteniamo molto importante la collaborazione dei cittadini, pertanto devono essere anche consapevoli del pregiudizio che gesti come questi portano all’ambiente che è di tutti. L’ambiente deve essere un obiettivo comune ed un principio di civiltà per ciascuno di noi”.
La polizia municipale di Fermo è veramente autonoma?
In questo meccanismo del “botta e risposta”, che si ripete costantemente da anni, tra cittadini preoccupati della situazione ambientale e l’amministrazione comunale preoccupata di non perdere consensi elettorali risulta determinante la gestione della Polizia Locale che non può avere un ruolo “servente” della politica ma deve conservare la propria autonomia come, tra l’altro, previsto dalla legge.
Anche la “delega alla polizia locale” non si può trasformare in un vero e proprio assessorato, proprio per non intaccare la natura autonoma del corpo dei vigili urbani. La legge che disciplina l’organizzazione della polizia locale (art. 10 LR 17/2/2014) afferma infatti che “i corpi di polizia locale ove istituiti dipendono dal Sindaco o dal Presidente della Provincia e non possono essere ricompresi in settori o aree amministrative più ampie”.
Autonomia garantita dalla “dipendenza” al solo Sindaco della città e dal reclutamento dei suoi membri, in particolare del suo dirigente massimo e comandante, tramite “concorso pubblico”.
Le interferenze, anche mediatiche, di soggetti non organici al corpo della polizia municipale stanno creando a Fermo una certa confusione di ruoli con il rischio che i controlli siano “impartiti” da soggetti non autorizzati, affidati a società o associazioni che non possono avere questo compito e, quindi, che l’attività sanzionatoria divenga discrezionale.
Anche per questo il Comandante dei Vigili Urbani deve pretendere che venga rispettata l’autonomia del corpo.