di Massimiliano Bartocci –
Per la rubrica “Fermo libro” abbiamo incontrato Antonio Borsa, giovane scrittore di Somma Vesuviana, autore del libro “I TRE APPUNTAMENTI” (Casa editrice La Bussola).
E’ stata l’occasione per parlare di un sentimento, l’amore, che oggi sembra fuori moda.
Dorian, il personaggio principale del racconto, entra di diritto in quella categoria di persone costrette, dalle vicende della vita, a relegare l’amore, il vero amore, nell’angolo più prezioso dei ricordi.
Un libro sull’amore ma anche un libro sulla società attuale. Quanti sono infatti i giovani che oggi sono capaci di provare o riconoscere un amore sincero, profondo, l’amore della vita?
Antonio parlaci un poco del tuo libro:
“I tre appuntamenti altro non sono che occasioni per far innamorare la persona amata, quelli che io non ho mai avuto dalla mia lei. Metaforicamente i tre appuntamenti rappresentano le varie fasi per rendersi indimenticabili, quel realizzare sogni e desideri di una persona che fino a quel momento non ha potuto vivere istanti che la rendessero felice. Il primo appuntamento permette a lei di capire che Dorian (il personaggio principale della storia) è pronto anche a farsi male pur di strapparle un sorriso, il secondo appuntamento le mostra che un ragazzo innamorato andrebbe anche contro i suoi principi e le sue paure pur di realizzarle un sogno, mentre il terzo è una dimostrazione di sicurezza: farle capire che in ogni momento ed in ogni difficoltà lui ci sarà sempre al fine di sostenerla. Potremmo dire quindi che “i tre appuntamenti” citati nel titolo potrebbero comprendere: l’appuntamento dell’anima, del cuore e della mente. Lottare per la persona amata al fine di renderla felice, è questo che ho cercato di inculcare ai più. Perché se oggi le relazioni non durano è perché è subentrato un certo egoismo, alimentato anche da movimenti estremisti che stanno sempre più allontanando gli uomini e le donne e a rimetterci è un sentimento nobile come l’amore. Nessuno ha più voglia di sacrificarsi per l’altro, tutti pensano che ogni cosa sia dovuta, ma così a rimetterci sarà solamente l’amore“
Ci sembra, ma dicci se sbagliamo, che il protagonista abbia preso consapevolezza velocemente dell’impossibilità di poter conquistare l’amata non tanto per un rifiuto esplicito quanto per la metamorfosi che oggi hanno subito i rapporti sentimentali. Secondo te quali sono stati i motivi che hanno portato le nuove generazioni a far predominare anche nelle relazioni affettive il verbo “consumare” su quello “amare”?
“Io penso che i social stiano letteralmente rovinando i giovani. Continuamente pagine estremiste diffondono un odio irrazionale che distorce la realtà, mettendo l’ego personale in primo piano a discapito dell’amore. Inculcano ai più giovani di allontanarsi dall’amore, di non fidarsi dell’altro sesso, ma a chi giova tutto ciò? Qualche giorno fa ho letto una pagina che definiva gli uomini come “squali” pronti a fare del male ad una donna; ma come si può generalizzare così? Come può reagire una ragazzina, sentendo cose simili che non corrispondono alla realtà? Nessuno dice che non ci siano persone che si macchiano di atti terribili, ma quelli non rappresentano tutto un genere, si rischia di allontanare le persone da un sentimento che è davvero l’unico a regalare emozioni. Io ci sono sui social, si parla sempre di partner che deve “dimostrare”, che deve essere impeccabile, deve essere perfetto, ma chi di noi lo è? L’amore è un qualcosa di unico e va vissuto al massimo senza paranoie o paletti, a me dispiace che la generazione attuale viva un periodo simile, ma ripeto è tutta colpa di chi semina odio irrazionale”.
Quanto il fenomeno dei femminicidi sta condizionando i rapporti tra i sessi ? Le donne hanno sempre più paura di trovarsi difronte ad un mostro mentre gli uomini sono sempre più costretti a nascondere i propri sentimenti (esempio la gelosia). Queste dinamiche possono influire nella difficoltà di “innamorarsi” che sembra affliggere le giovani generazioni?
“Sento di rivolgere io adesso una domanda a lei: Il femminicidio è una vergogna, ammazzare colei che hai giurato di proteggere e rispettare per sempre è una vigliaccata imperdonabile, ma secondo lei il problema lo si risolve puntando il dito contro tutta la categoria maschile? Così si creano guerre, si alimentano odio e conflitti e tutto ciò porterà sempre a nuove tragedie. Ma com’è possibile che nessuno capisca questa cosa? L’unico modo per combattere il femminicidio è far si che uomini e donne si uniscano contro chi ha deciso di far male ad un individuo nel nome del possesso e dell’egoismo, non urlando al mondo che gli uomini sono più pericolosi degli orsi o che tutti gli uomini sono stupratori e assassini (cose lette a più riprese sui social), ma scherziamo? Questo è il modo migliore per ottenere la reazione opposta alla risoluzione del problema. Si sta creando una società in cui le donne hanno paura degli uomini e viceversa, perché anche questi ultimi sono spaesati, si sentono sempre con il dito puntato contro e tutto ciò secondo lei a cosa porterà? E’ assurdo che non esista un movimento inclusivo sia per gli uomini che per le donne, lei mi dirà: e il femminismo? Il femminismo un tempo era un movimento sacro, pieno di input importanti di unione tra i generi, ma negli ultimi 15 anni è stato interpretato come un movimento di lotta contro “il maschio cis”, è questa la parola continuamente usata in senso dispregiativo, e tutto questo odio crescente tra i due generi, cosa comporterà a lungo andare? Si immagina le nuove generazioni tra 10 anni?!
Da questa storia quali consigli può dare affinché le relazioni amorose possano trasformarsi in qualcosa di più solido?
“Vista la situazione attuale penso che tanto lo dovrebbero fare anche le tv e i giornali, le scuole ma anche i romanzi d’amore, i ragazzi sono perennemente influenzati da quello che ascoltano e leggono, sarebbe ora di inculcare ai più che uomini e donne sono uguali, meritano gli stessi diritti e lo stesso rispetto in qualsiasi situazione, bisognerebbe insegnare la parola rispetto, per l’individuo e il genere, perché non esiste un intero genere completamente cattivo o marcio, le donne non sono tutte cattive e nemmeno gli uomini, esistono persone pericolose e violente ma non sono la maggioranza, bisognerebbe fare un lavoro concreto per riportare l’amore ed i sentimenti al centro delle nostre vite perché quando c’è l’amore vero, quello puro, non c’è posto per la violenza”
E l’autore del libro è pronto per affrontare una nuova storia d’amore?
“Non saprei dirlo con certezza. Sono ormai due anni che ho perso la mia Annabel e non sono riuscito a fidanzarmi con nessun’altra. Sono una persona che sceglie di legarsi solo quando è innamorato perso perché è in quel momento che si è davvero disposti a fare di tutto per il partner. In questo lasso di tempo mi sono frequentato con alcune donne ma non ho sentito quella magia che solo la mia LEI è riuscita a darmi, parlo ovviamente della musa ispiratrice del mio libro. Però la vita è imprevedibile, magari chissà, un nuovo amore lo incontrerò a breve, su questo argomento sono molto tranquillo perché so che tutti alla fine abbiamo il nostro lieto fine, e arriverà anche per me”.