Pur non essendo passato sotto silenzio il Decreto salva Casa in vigore dallo scorso 28 luglio non ha ancora dispiegato tutti i suoi effetti nel comparto edilizio.
Confabitare stima per difetto che al Decreto possa essere interessato almeno il 40% delle abitazioni in ambito regionale, con gli indubbi effetti sull’economia del comparto edile.
Il Decreto è stato varato con l’intento di regolarizzare alcune tipologie di difformità. L’obiettivo è da un lato la regolarizzazione e dall’altro la semplificazione, comuni permettendo delle procedure edilizie. E’ possibile sanare tutti quegli interventi di trasformazione interna eseguiti senza titolo, tramezzi spostati, finestre prive di autorizzazione o da adeguare, verande, soppalchi, superfici aggiuntive non documentate.
La parte più significativa del decreto impatta favorevolmente sul mercato immobiliare, in particolare in alcune zone o città, dal momento che permetterà a coloro che ne fruiranno di rendere possibile la vendita di abitazioni che per via di alcune difformità si trovavano fuori mercato.
Il DDL di conversione in legge del Decreto Salva Casa approvato dal senato il 24 Luglio u.s. con il testo già approvato dalla camera è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 175 del 27.072024.
Nelle prossime settimane Confabitare, vista l’importanza del Decreto e le sue innumerevoli ricadute, non solo sulla proprietà immobiliare, ma in particolare su svariati Ordini Professionali pubblicherà un vademecum, redatto a cura dei propri tecnici per una migliore fruizione dei benefici del Decreto.
In particolare Confabitare intende sensibilizzare una intera filiera, coinvolgendo di volta in volta i Comuni per un confronto ed una più efficace integrazione ed armonizzazione capace di rendere utile ad un maggior numero di proprietari gli effetti del Decreto.
Il Decreto è in se anche una sfida tecnica, non soltanto per il fatto di consentire la regolarizzazione delle difformità edilizie, come sottotetti, stato legittimo e variazioni di destinazione, ma offre ai tecnici opportunità indiscusse laddove si richiede agli stessi “l’attestazione dello stato legittimo” di un edificio. Infatti nessun intervento immobiliare/edilizio di recupero del patrimonio esistente può essere attivato senza la certificazione sullo stato legittimo, che impegna il professionista a salire di livello e divenire un Consulente