Domani, 24 gennaio, alle ore 21:15, presso la Sala Consiliare della Provincia di Fermo, si terrà un incontro di grande attualità e interesse intitolato “Intelligenza Artificiale, una possibile rivoluzione nella pubblica amministrazione”. L’evento, organizzato dalla Associazione Giorgio La Pira, si propone di analizzare il ruolo delle nuove tecnologie digitali nel miglioramento dell’efficienza e della produttività della macchina amministrativa italiana.

L’Italia, secondo l’Index of Economic Freedom 2023, si trova al 58° posto su 190 economie per facilità di svolgere attività d’impresa, un dato che riflette la complessità e le inefficienze dell’apparato statale. Inoltre, con una spesa pubblica pari al 56,7% del PIL, il nostro Paese si colloca tra quelli con il maggiore impatto economico del settore pubblico. Tuttavia, nonostante le risorse impiegate, la pubblica amministrazione soffre ancora di lentezze burocratiche, disorganizzazione e difficoltà nel recepire le necessarie innovazioni.

In questo contesto, l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie digitali come algoritmi, big data e blockchain rappresentano un’opportunità per ottimizzare i processi, ridurre i costi e migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. L’adozione di strumenti digitali innovativi potrebbe infatti favorire una maggiore trasparenza, una gestione più efficace delle risorse e un aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici.

L’incontro di Fermo vuole dunque stimolare una riflessione sul necessario equilibrio tra politica e tecnica, sottolineando come la collaborazione tra governanti e amministrazione pubblica sia cruciale per affrontare le sfide contemporanee. L’obiettivo non è solo quello di incrementare l’efficienza, ma anche di recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e di garantire una democrazia più sostanziale e meno formale.

Il relatore dell’evento sarà Antonio Prado, esperto di internet, autore e divulgatore, consulente di grandi operatori di telecomunicazione italiani ed esteri. Prado è anche attivo nella Pubblica Amministrazione, dove si occupa della transizione operativa digitale.

L’appuntamento si rivolge a cittadini, amministratori e professionisti interessati a comprendere come l’intelligenza artificiale possa rappresentare una leva strategica per il futuro della pubblica amministrazione italiana.

Abbiamo colto l’opportunità della disponibilità del Prof. Maurizio Temperini, presidente dell’Associazione Giorgio La Pira di Porto San Giorgio, per porgli alcune domande.

Intervista a Maurizio Temperini, Presidente dell’Associazione Giorgio La Pira di Porto San Giorgio

D: Presidente Temperini, secondo l’ISTAT l’Italia è il paese dell’UE con meno laureati occupati. Quali sono, secondo lei, le cause di questo fenomeno?

R: Le cause sono molteplici, ma tra le principali troviamo la bassa retribuzione, le difficoltà di carriera e un sistema che spesso premia più l’anzianità di servizio che le reali competenze. Inoltre, le opportunità di crescita professionale all’estero risultano più allettanti rispetto a quelle offerte dal nostro paese. Il risultato è una vera e propria fuga di cervelli che impoverisce il nostro territorio di risorse qualificate.

D: I numeri dell’emigrazione giovanile sono preoccupanti. Dal 2011 al 2023, l’Italia ha perso oltre 87.000 laureati tra i 25 e i 34 anni, con un saldo negativo complessivo di 219.000 giovani se si considerano anche quelli dai 18 ai 25 anni. Come si riflette questo fenomeno sulle Marche e sul nostro territorio?

R: Nelle Marche, così come in altre regioni, si assiste a un fenomeno doppio: da una parte i giovani che emigrano all’estero, dall’altra quelli che si spostano verso altre regioni italiane dove le prospettive lavorative sono migliori. Questo genera un impoverimento del tessuto sociale e produttivo locale, con ripercussioni sullo sviluppo economico e sulla sostenibilità del nostro territorio.

D: Si parla spesso del costo della formazione dei giovani e di quanto lo Stato e le famiglie investano su di loro. Può darci un’idea di quanto incida economicamente questa fuga di cervelli?

R: Le cifre sono impressionanti. Per ogni laureato, tra le spese delle famiglie e quelle dello Stato, si parla di un investimento di circa 144.000 euro. Per uno studente di medicina il costo complessivo può arrivare a oltre 250.000 euro. Se consideriamo il periodo 2011-2023, il capitale umano perso corrisponde a un valore stimato di 134 miliardi di euro, cifra che potrebbe triplicarsi secondo diversi analisti, arrivando a 402 miliardi di euro.

D: Cosa si potrebbe fare per invertire questa tendenza e trattenere i giovani nel nostro paese e, in particolare, nelle Marche?

R: È fondamentale un cambio di passo da parte della Pubblica Amministrazione e del sistema produttivo. Bisogna incentivare politiche di valorizzazione del capitale umano, migliorare le condizioni retributive, favorire un sistema di carriera basato sul merito e offrire opportunità di sviluppo professionale competitive. Inoltre, occorrono investimenti in ricerca e innovazione, un maggior dialogo tra università e imprese e incentivi per le aziende che assumono giovani laureati. Solo così possiamo sperare di trattenere le nostre migliori menti e garantire un futuro al nostro territorio.

D: L’Associazione Giorgio La Pira, di cui lei è Presidente, si occupa anche di questi temi. Quali iniziative avete in programma?

R: La nostra associazione promuove da anni un confronto costruttivo su queste problematiche, organizzando incontri con esperti, convegni e momenti di sensibilizzazione per le istituzioni e il mondo imprenditoriale. Stiamo lavorando su progetti che possano incentivare la permanenza dei giovani nel nostro territorio, cercando di creare un ponte tra formazione, lavoro e sviluppo locale.

D: Un messaggio finale ai giovani marchigiani che stanno pensando di lasciare la regione?

R: Comprendo il desiderio di cercare migliori opportunità, ma il nostro territorio ha molto da offrire se riusciamo a lavorare insieme per cambiarne le dinamiche. Il futuro delle Marche dipende anche dalla vostra energia e dalla vostra determinazione. Restare e contribuire al cambiamento potrebbe essere la sfida più grande, ma anche la più gratificante. Noi, come associazione, siamo pronti a sostenervi.