di MASSIMILIANO BARTOCCI
Una partecipatissima assemblea pubblica si è svolta a Lido Tre Archi di Fermo il 17 Agosto 2021 per denunciare i gravi problemi che attanagliano il quartiere e che segue, a meno di un mese di distanza, un flash mob con le stesse finalità che si è tenuto nella centrale Piazza del Popolo della Città.
L’Assemblea, che è stata interamente trasmessa in diretta streaming dalla nostra testata giornalistica, si è tenuta praticamente all’aperto in quanto i locali pubblici a disposizione del quartiere, da quelli parrocchiali a quelli del centro sociale, sono divenuti inspiegabilmente non utilizzabili.
Questo non ha scoraggiato gli oltre trecento proprietari degli appartamenti che, muniti di sedie e sdraio, si sono riversati nell’androne di Via Tobagi e hanno realizzato una delle manifestazioni più riuscite da quando i residenti protestano per il differente trattamento riservato al quartiere, rispetto al gemello Lido Casabianca e alla restante parte della città.
Sono intervenuti i consiglieri comunali di minoranza Renzo Interlenghi e Stefano Fortuna, i rappresentanti di Confabitare Renzo Paccapelo e Ugo Ciarrocchi e il presidente del Comitato dei Residenti CO.R.TA. Gabriele Voltattorni, che si sono potuti confrontare con i cittadini ai quali è stata data la possibilità di evidenziare le principali problematiche del quartiere.
BASTA CON LA SPECULAZIONE AL RIBASSO
Ha aperto l’assemblea, Renzo Paccapelo, presidente Confabitare della Provincia di Fermo: “in questi quindici mesi abbiamo informato costantemente la città attraverso manifesti e cercando di toccare non solo le tematiche relative alla sicurezza, perché il quartiere non ha bisogno solo di sicurezza. Il quartiere non è da demolire ma da riqualificare (qui è scattata l’ovazione dei presenti). È un quartiere fatto di gente per bene, gente che ha fatto sacrifici per acquistare una casa e quindi uno dei nostri obiettivi è riportare i prezzi delle abitazioni alla accettabilità (mentre un signora urla che una casa è stata venduta all’asta a 8.500 euro) e che non ci sia più la speculazione al ribasso affinché qualche “lupo cattivo” compri e ne faccia un uso non consono alla qualità del quartiere”.
LA PROPRIETA’ E’ TUTELATA DALLA COSTITUZIONE
E’ intervenuto quindi il Consigliere Comunale Renzo Interlenghi, capogruppo di Fermo Futura, ricordando che “la nostra Costituzione tutela la proprietà privata che non può diventare un peso. Ho sentito molti cittadini lamentarsi del fatto che il quartiere non è facilmente vivibile. Non vi possono essere cittadini di serie A e di serie B e a volte di serie C… dobbiamo fare in modo che le problematiche vengano risolte sia mediante la prevenzione e la sicurezza sia dando quei servizi che permettano alle famiglie disagiate di non finire preda di certe associazioni, più o meno organizzate, garantendo il lavoro e l’assistenza per i figli e per le donne. E questo lo devono fare le istituzioni. Ognuno deve fare la propria parte e io sono qui per dirvi che per quanto mi riguarda farò la mia parte come promesso”
LO SKATE PARK NON E’ UN GRANDE VALORE
E’ stata quindi la volta di Stefano Fortuna, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, “sono dispiaciuto perché avere un comitato di residenti è la cosa più semplice e auspicabile per qualsiasi amministrazione, invece non si comprende il perché questo Comitato non venga tenuto in considerazione.
Non so se pentirmi del fondo di oltre otto milioni di euro che è stato ottenuto, anche grazie all’impegno dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle, visto come vengono amministrati questi soldi. Lo skate park non è un grande valore. Avevamo tutte le risorse per riqualificare il quartiere. Come consigliere di minoranza porterò avanti tutte le vostre istanze, ma purtroppo abbiamo a che fare con una maggioranza schiacciante”
LA PREFETTURA NON HA FIRMATO L’ACCORDO
L’avvocato Ugo Ciarrocchi, delegato sicurezza di Confabitare, ha ripercorso i termini dell’accordo/memorandum sottoscritto con il Comune di Fermo “fin dal Giugno 2020, Confabitare, il Sindaco del Comune di Fermo e il Comitato CO.R.TA hanno firmato un memorandum d’intenti, ossia un accordo, contenente alcuni punti base da portare avanti. Qualche cosa è stata fatta altro invece no:
- il controllo di vicinato non è stato attivato;
- il sistema di lettura delle targhe è stato attivato ma, ci dicono, non pienamente a sistema con le centrali operative;
- per quanto riguarda il posto fisso di Polizia bisogna accontentarsi dell’ufficio mobile, ossia un camper dove c’è un ufficio vero e proprio del commissariato (vedi sul punto intervista al Senatore Antonio Saccone)
Tuttavia quello che manca è lo stesso impegno profuso dal Comitato da parte del Comune e della Prefettura. Prefettura che non ha firmato questo memorandum”
L’INTERVENTO DEI RESIDENTI
Una signora si è fatta coraggio e preso il microfono ha evidenziato come nonostante il numero di abitazioni sia superiore rispetto a quello di Lido Casabianca, il trattamento è totalmente differente.
UN QUARTIERE DISCRIMINATO RISPETTO A LIDO CASABIANCA
“Mentre nel vicino quartiere si svolgono continuamente manifestazioni organizzate dalla amministrazione pubblica, che animano le serate e che attraggono turisti, residenti e attività commerciali, e che vedono la presenza costante dei rappresentanti istituzionali, nel nostro quartiere invece vige la più totale oscurità e silenzio. Il che oltre ad essere un trattamento discriminatorio contrasta con la finalità turistica di Lido Tre Archi”.
SIAMO SOLO UN BANCOMAT
“Siamo solo un bancomat per il Comune”. Questo è stato il grido ripetuto più volte dai residenti.
GUARDIA MEDICA E FARMACIA STAGIONALE
“Non abbiamo una farmacia stagionale né una guardia medica che addirittura è stata tolta e che sono fondamentali visto il grande numero di turisti che si riversa nei mesi estivi in questo lembo di territorio”.
IL MECCANISMO DEGLI ARRESTI DOMICILIARI
Quindi sono stati sollevati i “soliti” problemi di sicurezza, dallo spaccio che avviene alla luce del sole, alla presenza di numerose persone agli arresti domiciliari, stranamente ospitati in questo quartiere. Si tratta di capire il meccanismo che c’è dietro questo fenomeno e l’esistenza di un vero e proprio mercato delle ospitalità o affitti a pagamento per questo scopo.
CHI PAGA LA TARI PER GLI ABUSIVI?
I residenti hanno toccato anche la tassa sui rifiuti – TARI – che i residenti di tutta la città devono pagare anche per coloro che risiedono abusivamente e che è dimostrata dalla crescente raccolta dei rifiuti al di fuori dei isole ecologiche alle quali si “accede” solo con una tessera assegnata ai residenti.
CENSIMENTO DEI PROPRIETARI E DEGLI USI
In chiusura è intervenuto Gabriele Voltattorni, presidente del CO.R.TA., Comitato Residenti Tre Archi, che ha aggiunto “abbiamo chiesto più volte il censimento dei proprietari e degli usi, anche di quella grande società che detiene centinaia di appartamenti, delle abitazioni dove in un monolocale vivono in 5/6, di appartamenti affittati a nero, di appartamenti che fanno il bed & breakfast, proibito dai regolamenti. In questo quartiere tutti fanno quello che vogliono.
UNA PALESTRA PER ARRAMPICATA E’ IL MODO GIUSTO DI UTILIZZARE I SOLDI PUBBLICI?
“ci stiamo occupando anche dei lavori pubblici. Non so se sia opportuna la decisione del Comune di costruire una palestra per fare arrampicata. Non siamo sulle Dolomiti!!!
E con le vibranti proteste dei presenti si è conclusa l’Assemblea Pubblica.