In una nota di Micheleic Barbara, segretaria generale con delega alla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, la CGIL di Fermo ha espresso tutta la sua preoccupazione per l’andamento al rialzo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in provincia di Fermo.
” La CIGL è fortemente impegnata nei luoghi di lavoro per promuovere la cultura della tutela della salute e della sicurezza. Attraverso il patronato INCA siamo in grado di fornire tutte le informazioni e l’assistenza, circa le normative inerenti il riconoscimento dei diritti derivanti da un infortunio o malattia professionale, patrocinando le pratiche presso INAIL.
Occorre la partecipazione congiunta di tutti gli attori della sicurezza
Ma per fare sistema occorre la partecipazione congiunta di tutti gli attori della sicurezza previsti dalla legislazione: una partecipazione reale, che veda coinvolti in primis gli imprenditori nel focalizzare i punti di debolezza nell’organizzazione aziendale, migliorando anche attraverso investimenti mirati, tutti gli ambienti di lavoro e promuovendo, insieme, una nuova cultura basata sulla partecipazione e sulla conoscenza di tutti i sistemi di prevenzione e protezione.
Intervenire con urgenza
La sicurezza deve venire prima di tutto, prima del profitto, delle logiche di mercato e di qualsiasi altra cosa.
La serie di incidenti gravi e mortali, anche nel nostro territorio, dimostrano la necessità di intervenire con urgenza. La salute e sicurezza nei luoghi di lavoro deve diventare una priorità Nazionale.
Dall’analisi condotta dall’Ires Cgil Marche sui dati Inail, emerge che nella provincia di Fermo, si è registrato un incremento di 148 infortuni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, infatti dagli 870 infortuni denunciati nel periodo gennaio-settembre 2020, si è passati ai 1018 nello stesso periodo del 2021 con, un aumento percentuale di +17%.
Per quanto riguarda le malattie professionali, l’andamento è ancora piu’ preoccupante, perche’ si passa dalle 424 malattie denunciate nel periodo gennaio-settembre 2020, alle 615 malattie denunciate nel periodo gennaio-settembre 2021, con un aumento di +191 casi pari al +45%.
Questi dati sono allarmanti e destano forte preoccupazioni, non possiamo più permetterci di temporeggiare sugli interventi a sostegno della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per questo è necessario passare dalle parole ai fatti.
La Regione Marche intervenga subito con lo stanziamento, come promesso, di risorse adeguate destinate al potenziamento dei servizi di prevenzione delle aree vaste.
Solo sette tecnici della prevenzione a fronte di migliaia di cantieri e aziende
Nella nostra Regione ci sono solo 56 tecnici della prevenzione, di questi 7 a Fermo, a fronte di migliaia di cantieri e aziende, cantieri destinati a crescere per effetto della ricostruzione post sisma e dei vari bonus per le ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie.
Rafforzare il sistema di prevenzione è una priorità ma non è l’unica, occorre aggiornare ed adeguare le normative vigenti, alla luce dei repentini cambiamenti e precarizzazione del mercato del lavoro, aggiornamenti della normativa che prevedano l’introduzione di una patente a punti per le imprese, strumento utile anche per valorizzare, attraverso un sistema premiale, quelle imprese virtuose che non considerano un costo gli investimenti sulla salute e la sicurezza della lavoratrici e lavoratori.