di Massimiliano Bartocci –
Ci sono voluti quattro anni per affidare i servizi tecnici di ingegneria e architettura inerenti la progettazione definitiva, esecutiva e il coordinamento della sicurezza, relativi all’intervento di “realizzazione nuovo Liceo Classico Annibal Caro di Fermo” che sorgerà in via Joice Lussu, vicino alla sede della Provincia.
L’avviso di indagine di mercato per l’individuazione dei soggetti da invitare ad una procedura negoziata risale infatti al 14 febbraio 2018.
Finalmente dopo quattro anni, con determinazione Dirigenziale di aggiudicazione definitiva ed efficace n. 90 (R.G. n. 266) del 02/05/2022 per l’importo a base d’asta: € 275.672,34 al netto di IVA e CNPAIA, è stato aggiudicato l’appalto “allo Studio Associato Settanta7, con sede legale in Via Principessa Clotilde n. 3 – Torino, Cod. Fisc. e P.IVA 10119920014, che ha ottenuto il punteggio complessivamente maggiore (95,989 pt) alle condizioni offerte in sede di procedura selettiva e per un importo contrattuale di € 132.432,99 giusta ribasso percentuale del 51,960% offerto in sede di gara”.
Il nuovo Liceo Classico A. Caro, un’opera urgente
Un tempo infinito quello che sta accompagnando la costruzione del nuovo liceo classico A. Caro se si considerano le ragioni d’urgenza che avevano consigliato la sua costruzione.
Il liceo classico A.Caro è infatti ospitato attualmente in un immobile del 1400 (denominato Palazzo Euffreducci) sito in Fermo in Via Leopardi n. 2 di proprietà del Comune di Fermo.
Gli immobili sottoposti a vincolo di interesse storico-artistico non possono essere trasferiti a titolo definitivo alle Province ma, ai sensi comma 6 della legge 23/1996, possono essere solo utilizzato fino a che permanga l’utilizzazione scolastica.
L’immobile ovviamente non è stato costruito nel rispetto di metodologie antisismiche, sconosciute all’epoca, ne possiede i requisiti di sicurezza antincendio richiesti per gli edifici pubblici e in particolare per quelli scolastici, tanto da richiedere per l’utilizzabilità dei provvedimenti in deroga. La certificazione di prevenzione incendi è stata rilasciata dal Comando dei Vigile del Fuoco in data 18/02/2015 sulla scorta di una istanza in deroga presentata in data 29/08/2013.
Ad ogni evento sismico, anche verificatosi a rilevante distanza, l’immobile ha subito diversi danni oltre ad una verosimile modifica della staticità generale, tanto che nel 2002 (a seguito della crisi sismica del 1997) è stato oggetto di un vasto consolidamento e restauro conservativo, affidato all’architetto Fabio Torresi, che ha interessato principalmente i piani fuori terra e rafforzato i presidi sismici (catene) già presenti nello stabile.
Gli eventi sismici del 2016 hanno evidenziato in modo incontrovertibile la fragilità dell’immobile.
Infatti terremoti avvenuti ad oltre 100 km di distanza hanno determinato il parziale crollo del tetto e danni sparsi in tutto l’edificio.
La Provincia di Fermo ha con valutazione discrezionale ritenuto “troppo rischioso” il mantenimento della scuola nella sede attuale e quindi avviato la costruzione di una nuova sede che è ricompresa nell’ambito del Piano B delle scuole previsto dal D.L. 189/2016 e ss.mm.ii, approvato con Ordinanza commissariale n. 35 del 31 luglio 2017 e costituisce uno degli obiettivi più significativi per la Provincia di Fermo. Un’opera il cui finanziamento previsto è di 6,45 milioni di euro.
La chiusura della scuola sembrava imminente
La chiusura della scuola che sembrava imminente, anche sull’onda della emotività generale, nei fatti è stata rimandata anche in ragione dei risultati della “verifica di vulnerabilità sismica” effettuata nel Maggio 2018 dall’ Ing. Egidio Santucci di Montappone (che aveva partecipato all’opera di consolidamento e restauro conservativo del 2002) che conclude che “gli interventi di miglioramento sismico effettuati hanno condotto ad un rapporto del 64,40% tra la capacità di reazione sismica effettiva della struttura e la domanda richiesta dalla norma per gli edifici analoghi di nuova costruzione”, consentendo, per una percentuale irrisoria, la possibilità di utilizzo dell’immobile fissata in deroga dalla legge per gli immobili di interesse storico al 60%.
La denuncia del Comitato Scuole Sicure di Fermo
In questi anni l’immobile è stato spesso attenzionato anche dal Comitato Scuole Sicure di Fermo, costituitosi proprio per verificare la situazione delle Scuole del Fermano, che ha duramente contestato la possibilità di utilizzo dell’immobile di Via Leopardi.
In particolare i rilievi del Comitato Scuole Sicure di Fermo si sono focalizzati sul fatto che la verifica di vulnerabilità sismica si è basata principalmente sulla documentazione progettuale dell’intervento di consolidamento e restauro conservativo effettuato nel 2002, dimenticando che il territorio è stato nel frattempo interessato da oltre 100.000 scosse di terremoto.
Alcuni passi della relazione hanno generato più di una preoccupazione. Nella relazione si legge infatti :“è necessario precisare che NON tutte le parti della struttura sono accessibili (sotterranei, sottotetto e tetto) e le loro consistenze sono state determinate sulla base degli elaborati progettuali dei precedenti interventi di restauro conservativo“, come pure che vi sono diverse “criticità” NON rimosse (le catene della facciata di Via Giacomo Leopardi “necessitano di un rafforzamento per raggiungere l’adeguamento sismico” … “in prossimità della scala principale mancano alcuni tiranti”) e soprattutto che “per i danni gravi in prossimità dell’auditorium è stato approntato un intervento di puntellamento e messa in sicurezza provvisorio in attesa di conoscere la principali cause che l’hanno generato”.
Le preoccupazioni evidenziate dal Comitato Scuole Sicure sono aumentate in seguito alla ispezione effettuata sul tetto (non ispezionato nella precedente perizia di vulnerabilità) e ordinata dalla Provincia di Fermo in seguito al parziale crollo del tetto dell’ITT Montani di Fermo avvenuto il 14 Maggio 2018.
L’ispezione del tetto ha rilevato diverse criticità tali da richiedere l’interdizione di diverse zone della scuola e la necessità del completo rifacimento per il quale è stato chiesto e ottenuto congruo finanziamento. Con ordinanza n.224 del 14.09.18 il Sindaco ha ordinato “la parziale inaccessibilità come determinata dalle planimetrie allegate e che l’eventuale accesso per mere ragioni di servizio ai locali biblioteca e archivio sia consentito al solo personale scolastico e per il tempo strettamente necessario al reperimento della documentazione in esso contenuta, con l’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione previsti dalle vigenti norme in materia”.
Anche la ricostruzione del tetto non è stata ancora effettuata
Le preoccupazioni del Comitato Scuole Sicure sono state parzialmente confermate dal CTU, Ing. Del Monte Sauro di Montecosaro, incaricato dal PM, Dott.ssa Francesca Perlini, di effettuare uno “studio per la Valutazione di Sicurezza dell’edifico sito in Fermo via Lopardi n.2”, che nella sua relazione del 13 Marzo 2020 ha affermato (pag. 17):
“l’uso della struttura può continuare solo con la necessaria verifica sismica globale mirata al miglioramento sismico che coinvolga l’intero aggregato, entro e non oltre 5 anni dal primo episodio dall’inizio della crisi sismica del 24 agosto 2016 di M. 6.0”
Il CTU rileva cioè che la verifica di vulnerabilità sismica effettuata nel 2018 era stata parziale in quanto aveva omesso di considerare anche il complesso San Martino “che costituisce a tutti gli effetti parte integrante dell’aggregato”. Questo perché come ricordato anche dallo stesso CTU le spinte maggiori “in caso di sisma provengono dall’edificio massivo quale è l’Auditorium”.
Non solo prosegue il consulente tecnico “è fondamentale ricordare che nel contempo si sono effettuate opere di messa in sicurezza dell’Auditorium che determinano un comportamento differente dello stesso in ambito sismico, tale mutamento del comportamento sismico determina un cambio della rigidezza dell’intero complesso in aggregato” … “ciò rende incerto e assolutamente imprevedibile il comportamento parziale sul complesso del Liceo A. Caro”.
Una nuova destinazione per l’immobile di Via Leopardi
Con la realizzazione del nuovo plesso scolastico l’immobile di Via Leopardi tornerà nella disponibilità del Comune di Fermo. Ciò dovrebbe consentire l’adeguamento sismico dell’intero aggregato anche in previsione di un suo differente utilizzo.
Speriamo che la natura conceda la tregua necessaria.