di Massimiliano Bartocci –
Dopo la bandiera blu persa (e poi ritrovata) per colpa di una dipendente, dopo l’annullamento del concorso pubblico per addetto all’ufficio del protocollo, concorso “ignorato” dal dirigente responsabile del settore interessato, ora anche il Sindaco dichiara pubblicamente che “ignorava” l’esistenza di una proposta ufficiale a lui indirizzata per “colpa” della sua segreteria.
Ma veniamo ai fatti.
Il 3 ottobre veniamo a sapere che una Fondazione aveva indirizzato al Sindaco una proposta di ristrutturazione della Casina delle Rose, senza costi per l’ente.
Chiediamo conferma, ma i consiglieri comunali dichiarano di non saperne nulla.
Decidiamo di pubblicare ugualmente la notizia che trova subito conferma grazie anche all’accesso agli atti prontamente messo in pratica dai consiglieri di minoranza.
Il Sindaco, nel rispondere ad una interrogazione consiliare presentata dal gruppo della Lega Fermo, dichiara di aver ignorato l’esistenza della proposta inviata dalla Fondazione Italiani.
L’asta per la vendita era andata deserta
Un accadimento molto particolare se si considera che è avvenuto pochi giorni dopo un’asta pubblica per la vendita della Casina delle Rose andata deserta.
Un avvenimento che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, come l’amministrazione non sia interessata alla riqualificazione dell’immobile ma esclusivamente alla sua monetizzazione. Anche contro ogni evidenza. Anche contro l’evidenza che “vendere” significa perdere ogni controllo sull’immobile e quindi anche sulla sua destinazione, in quanto il vincolo alberghiero può essere rimosso in ogni momento.
Anche contro l’evidenza che vede nel nostro territorio, ma anche nelle città turistiche per eccellenza come San Benedetto del Tronto, in aumento le domande per la rimozione del vincolo alberghiero.
Quello che il Sindaco vuole far credere
Il comportamento della segreteria poteva avere risvolti disciplinari
Ma quello che il Sindaco vuole far credere è che mentre tutta una città stava discutendo sulla opportunità di vendere uno dei suoi immobili di maggior pregio, a tre giorni da un’asta andata deserta, che dimostrava l’inesistenza di imprenditori interessati a realizzare un albergo in quel posto, è arrivata una PEC contenente la proposta di ristrutturazione “senza alcun impegno economico finanziario da parte dell’ente comunale” e la sua segreteria, con un comportamento che poteva avere anche importanti risvolti disciplinari compreso il licenziamento, ha deciso di “nascondere” questa proposta reputandola di non particolare interesse.
Non solo, il Sindaco vuole far credere che, conosciuta la proposta, tramite la notizia pubblicata dal nostro giornale, ha convocato la giunta comunale che collegialmente ha deciso di non approfondire la questione, in un momento in cui non vi erano sul tavolo alternative e nonostante la proposta della Fondazione Italiani concludesse proprio offrendo questo tipo di collaborazione “si rimane disponibili ad un incontro o a qualsiasi voglia chiarimento”.
La parte dei fessi
Salvo che il Sindaco non conoscesse personalmente qualche imprenditore intenzionato a realizzare un albergo a cinque stelle ma che, chi sa per quali ragioni recondite, avesse un interesse particolare a partecipare solo al secondo esperimento d’asta, il ragionamento fà acqua da tutte le parti.
“Se vuole che facciamo la parte dei fessi possiamo pure farla”.
Così conclude la replica il Consigliere Comunale Lorenzo Giacobbi, della Lega Fermo, che aveva interrogato il Sindaco