di Massimiliano Bartocci –
Risse, sparatorie, cani di grossa taglia utilizzati come armi, minacce, atti vandalici, furti, accoltellamenti, spaccio di droga alla luce del sole, inseguimenti, occupazione abusive degli appartamenti. Tutto questo è Lido Tre Archi.
Eppure c’è chi da tempo va segnalando che il quartiere è tranquillo arrivando a denigrare “i soliti due”, vale a dire il Comitato dei Residenti Corta e l’associazione dei proprietari immobiliari Confabitare, accusati addirittura di voler far diminuire i prezzi degli appartamenti chi sa per quali scopi.
Appartamenti che invece nel frattempo venivano si svenduti, dagli esasperati proprietari, e a cifre ridicole (18 mila euro per un mini appartamento) ma non certo per le affermazioni dei cittadini quanto per l’inerzia di chi era deputato a controllare e vedere quello che accadeva quotidianamente.
Una testa sotto la sabbia
Ci sono volute le “pistolettate” per far aprire gli occhi al Sindaco, che sembra aver messo la testa sotto la sabbia di Lido Tre Archi.
Sindaco che non vede e sente nulla. Ne le denunce, ne tantomeno le tante proteste di questi anni, dal flash mob ai tanti manifesti appesi per le vie della città, alle mille denunce.
Smantellata l’unità operativa della Polizia Municipale
Anzi l’unità operativa della Polizia Municipale che per decenni vigilava costantemente sulla costa e sul quartiere di Lido Tre Archi è stata praticamente smantellata invece di essere potenziata come previsto nel progetto di riqualificazione da 8,5 milioni di euro finanziato dal Presidenza del Consiglio dei Ministri per le periferie degradate.
Quello di non vedere sembra una prerogativa delle istituzioni fermane tanto che una denuncia riguardante i prezzi esorbitanti con cui sono state acquistate oltre 63 telecamere (anche queste cieche) e gli “sprechi nelle pubbliche forniture” sembra essere finita nel nulla.
E’ il caso di dire che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.