Il teatro comunale di Porto San Giorgio ha registrato il tutto esaurito per l’incontro con Alessandro Di Battista, ex deputato della Repubblica Italiana nella XVII legislatura ed ex esponente di spicco del Movimento 5 Stelle. Durante l’evento, Di Battista ha spiegato la sua scelta di non ricandidarsi alle elezioni politiche del 2018 per dedicarsi alla scrittura e alla produzione di documentari. Ha inoltre confermato di aver abbandonato il Movimento 5 Stelle a causa del sostegno dato al governo Draghi.
Il tema dell’incontro, intitolato “Scomode Verità”, ha attirato non solo i cittadini del territorio fermano, ma soprattutto partecipanti provenienti da altre province marchigiane e dalle regioni limitrofe.
Una scomoda verità italiana
L’evento è stato aperto da Massimiliano Bartocci, volontario dell’associazione #IoNonMiUccido, che ha raccontato la “scomoda verità” della “guerra” in atto in Italia che provoca ogni anno, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, il suicidio di oltre 4000 persone (1 persona ogni 2 ore !!!).
“Un dato che dovrebbe fare riflettere se si considera che, sempre secondo l’Istat, solo nel 10% dei casi al momento del fatto vi era una concomitante malattia, fisica o psichica, compresa la depressione. Quindi per il 90% dei casi le ragioni sono di natura economico-sociale. Le vittime di questa strage sono soprattutto imprenditori che hanno visto fallire la propria azienda, lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, coniugi che devono affrontare burrascose separazioni, malati che non trovano le cure adatte e più in generale chi ha subito un’ingiustizia, soprattutto giudiziaria, e sono in una devastante situazione psicologica ed economica.
L’elemento comune di tutte queste situazioni di disperazione è l’impossibilità di trovare autonomamente una vita d’uscita accettabile.
Quando si dice ad esempio che “in Italia è più pericoloso avere una partita iva che delinquere” si dice una grande verità perché intorno ad ogni più piccolo patrimonio si scatenano gli interessi più o meno legali di certe banche, associazioni, giudici, avvocati, commercialisti, consulenti e tecnici corrotti”.
L’associazione #IoNonMiUccido ha come scopo quello di diffondere informazioni e creare delle “VITE D’USCITA”.
L’intervento dell’associazione è stato più lungo del previsto a causa del ritardo di Alessandro Di Battista, bloccato nel traffico sull’autostrada tra San Benedetto e Pedaso.
State con la democrazia o con i terroristi?
Di Battista, una volta arrivato, ha catturato l’attenzione della platea con un discorso appassionato, più volte interrotto dagli applausi. Ha parlato dei meccanismi di censura dell’informazione, che tende a etichettare chiunque si opponga alla narrazione dominante: “maschilista” se si critica l’intervento in Afghanistan, “antisemita” se si denuncia l’uccisione di bambini palestinesi, o “collaborazionista del Cremlino” se si esprime contrarietà all’invio di armi in Ucraina.
Di Battista ha evidenziato gli interessi economici dietro ogni conflitto, denunciando il ruolo delle lobby industriali che, a suo avviso, controllano gli Stati Uniti e traggono vantaggio dalla prosecuzione delle guerre. Le sue argomentazioni sono approfondite nel libro “Scomode Verità”, edito da Paper First, dove indaga le reali motivazioni dietro la guerra in Ucraina e il massacro di Gaza. Tra le pagine, cita un’inchiesta del Wall Street Journal del 22 febbraio 2024, che rivela come il 64% dei fondi stanziati da Washington per sostenere l’Ucraina finisca nelle casse delle industrie belliche americane.
La narrazione bellicista ha bisogno delle menzogne
Il suo discorso ha messo in luce come, spesso, dietro alla narrazione bellica si nascondano enormi menzogne, come avvenuto nel 2003 con la falsa accusa a Saddam Hussein di possedere armi di distruzione di massa.
Menzogne, dettagliatamente smascherate nel suo nuovo libro, che hanno suscitato forti reazioni da parte del pubblico presente
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